Un omaggio a Beatrice, la donna che guidò Dante nel suo viaggio ultraterreno

Orologio accompagnato da una litodigitale dell’artista Maurizio Carnevali, realizzata a mano in edizione limitata e riprodotta sul fondello dell’orologio

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Movimento svizzero Sellita SW200

99 ESEMPLARI AL MONDO
Ispirato a Beatrice, la donna che guidò Dante.
Un progetto d’arte in Edizione Limitata di 99 esemplari capace di esprimere la tecnologia del movimento svizzero e coniugarla a Beatrice.
Un orologio d’eccellenza abbinato ad un’opera unica dell’artista Maurizio Carnevali che celebra Beatrice, una tra le prime donne a lasciare una traccia indelebile nella letteratura italiana.


CREATO PER TE
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Movimento svizzero Sellita SW200

99 ESEMPLARI
Certificato di originalità e tiratura limitata
CARATTERISTICHE TECNICHE
-
3 diamanti da 1 pt
Cassa: in acciaio 316L - Diametro: 39 mm
- Altezza: 10 mm
- Vetro: zaffiro con lentino
- Corona: in acciaio serrata a vite
- Fondello: in acciaio serrato a vite
- Descrizione: quadrante lucido con indici applicati, lancette cromate applicate con inserti luminosi. Lancette e numeri in oro rosa
- Colori quadrante: bianco
- Bracciale: Jubilee in acciaio solido da 20 mm
- Fibbia: in acciaio
- Resistenza all’acqua: 10 ATM
- Movimento: Svizzero sellita SW200
- Peso: 143 gr

Beatrice
Un'opera unica, dedicata a Beatrice, realizzata dall'artista Maurizio Carnevali - in esclusiva per Patrimoni d'Arte - in edizione limitata di 99 esemplari
Edizione firmata e numerata dall’artista.
40 x 30 cm, 2023
Litodigitale
La litogitale di Maurizio Carnevali celebra Beatrice, la donna che ispirò e guidò Dante nel Suo viaggio ultraterreno raccontato nella Divina Commedia.
La donna cantata da Dante, di cui si ammette generalmente l’esistenza storica, è probabilmente Bice Portinari, la figlia di Folco Portinari, le cui case erano prossime a quelle degli Alighieri.
Nella Divina Commedia, la donna, senza cessare di essere umanamente tale, è anche simbolo della Teologia. Resa eterna dal capolavoro dantesco, è una delle donne che lasciò una traccia indelebile nella letteratura italiana.
Maurizio Carnevali
scultore, incisore ma anche pittore, crea immagini e forme senza vincoli che quasi si disperdono nella fluidità della materia. Una ricerca inesauribile della sua stessa contemporaneità attraverso stilemi che affondano le proprie radici nell’antico.
La lunga, multiforme e operosa attività dell’artista non consente in modo agevole di elencare tutte le mostre di pittura tenute in Italia e in Europa, ne è facile citare tutte le opere di scultura monumentale disseminate su un vasto territorio non solo italiano. In una estrema sintesi faremo riferimento alla mostra di dipinti “La donna di Calabria” esposta nel 1986 alla Galleria S. Karl di Vienna, alla Galleria Mercury a Firenze, alla Galleria Ilaria e alla Piccola Permanente di Varese, a Palazzo Brutium di Roma, al grande ciclo dedicato a Fabrizio de Andrè ed esposto a Palazzo San Giorgio a Genova, a “Petrushka”, Labirinthos, al ciclo dedicato a Frate Francesco di Paola, alla raccolta in omaggio a Victor Hugo,a Pablo Neruda e alla mostra imponente “Nel Segno del Mito”. Omaggio a Francesco Guccini, “Amore e violenza nel mito di Pan” tenuta a Roma e l’ultima: NeroDipinto. Dal 1978 la sua produzione scultorea si afferma soprattutto nell’ambito monumentale, civile e religioso, ne sono esempi il monumento bronzeo di Michele Morelli a Vibo Valentia, il Cristo Orante a Fuscaldo insieme al San Francesco e Vienna, i portali in bronzo del Duomo di San Mango d’Aquino e della chiesa Giovanni Paolo II di Feroleto Antico. Nel 2012 ha organizzato con il gruppo di scultori europei, col quale aveva condiviso i Simposi di Bruxelles e Luxmbourg, e con Italia Nostra la prima edizione del Simposio Internazionale di Scultura “MarMythos” nel Parco Archeologico dei Tauriani di Palmi. Unitamente a queste attività si, nell’ambito dell’ incisione calcografica, ha collaborato con il Torchio di Thiene di Armando Martini, con Franco Maria Ricci, con il Centro Alzaia di Roma e ha poi fondato la “Edizioni del Sileno”.