La Pop Art è amare le cose
Andy Warhol, il più importante rappresentante della Pop Art Americana, inizia a utilizzare la tecnica di stampa della serigrafia nel 1962: dietro “l’impersonalità della copia” e della serigrafia si nasconde tuttavia anche quella concezione laboratoriale e “artigianale” della produzione artistica che Warhol non rinnegherà mai, ed è proprio a questo che si ispira la nostra opera.
WARHOL
Andy Warhol è ormai diventato un personaggio cult del XX secolo, difficile se non impossibile non conoscere almeno una delle sue opere, indimenticabili le sue serigrafie che ritraggono Marylin Monroe o Mao Tze Tung. Warhol ha contribuito a formare un nuovo concetto di arte e ha posto le basi per una rivoluzione del pensiero della società di massa a partire dal secondo dopoguerra.
Agli inizi degli anni ’60 l’artista fonda il suo studio, The Factory, al quinto piano del 231 East 47th Street, a Midtown - Manhattan. Questo doveva essere un luogo non solo dove si sarebbe fatta Arte, ma anche un posto in cui riunire tutte le personalità più famose ed eccentriche di quegli anni.
LAVORAZIONE E PRESTIGIO
L’incisione a puntasecca è una tecnica che risale alla seconda metà del XV secolo, sperimentata per la prima volta da Albrecht Dürer.
La puntasecca trasferisce le emozioni, le intenzioni e le energie dell’artista sulla lastra; i segni tracciati con la punta d’acciaio, in virtù del vigore con cui essi scalfiscono la superficie, sollevano impercettibili lembi di metallo che trattengono l’inchiostro in fase di stampa, donandole un peculiare effetto vellutato e lasciando una traccia ricca di effetti che dallo sfumato giungono fino alla massima intensità.
La rappresentazione delle tre guide è invece realizzata su litodigitale, una tecnica scelta per esaltare la potenza del colore: è proprio qui che si trova infatti l’estetica del Pop.